Le storie

Una qualsiasi opera dell’ingegno umano può essere “affrontata” in due modi: uno emozionale e/o uno “critico”. Si può cioè osservarla, goderne in molti casi, cercare semplicemente (e forse superficialmente ?) di capire quanto e fino a che punto riesca a riportare una sensazione inviataci al di là del tempo da parte dell’autore e/o del committente. Oppure la si può approcciare muniti di una “cassetta degli attrezzi” per cercare di comprendere al meglio le motivazioni della forma utilizzata, del suo posizionamento nello spazio, delle sue caratteristiche, finanche dei suoi eccessi etici e stilistici.

In entrambi i casi, però, lo scopo vuole essere quello di metterci in contatto con l’opera stessa, fare in modo che essa sia un’antenna per sintonizzarci con l’epoca e le vicende storiche e umane che l’hanno resa un’urgenza e una necessità per coloro che l’hanno fatta “apparire” in un determinato punto dello spazio e del tempo. Lì dove prima c’era tutt’altro o non c’era nulla.

Così succede anche per i Monumenti ai Caduti della Grande Guerra, una “nuvola” frammentaria e frammentata di cippi, obelischi, targhe marmoree, forme monumentali più meno imponenti che si trovano in così tanti luoghi d’Italia (e d’Europa) per far ricordare che “..io c’ero..” attraverso i nomi e/o i volti di quelli che “sono stati”.

Di fronte a queste testimonianze di sicuro ognuno troverà in sé stesso proprie motivazioni per apprezzarli, giustificarli, o viceversa anche dichiararne la scarsa utilità allo stato attuale della Storia. Per quanto mi riguarda ho cercato in parte di leggermi dentro, in parte di capirne di più grazie a qualche informazione, e riflessione, che riporto e offro nelle mie “storie”. Al di là del “cuore”, si sa, un “coltellino svizzero multiuso” può sempre servire.

perché Pietredimemoria

…nascere alla fine degli anni ’50 in un paese che fu parte integrante di uno dei più simbolici fronti di guerra, la “linea del Piave”…significava non poter evitare di leggere la perentoria dichiarazione “Piave fiume sacro alla Patria”, o sostare accanto a una futuristica, stilizzata forma di un aereo…

dove si trovano

…molti dei monumenti ai caduti non occupano più la loro posizione urbana idealmente originale e preminente, perché lo spazio intorno è cambiato in misura ipertrofica e disordinata…la società del consumo ha spostato il baricentro dell’attenzione dalle chiese e dalle piazze verso i centri commerciali e le vie degli acquisti…

cosa vogliono ricordare

…progettati non solo per offrire alle famiglie un conforto e una giustificazione per la morte dei loro cari, ma anche per costruire la memoria di una guerra “grande”…

quando sono stati costruiti

…al termine della Prima Guerra Mondiale, negli spazi pubblici di gran parte dei centri abitati italiani, vennero eretti numerosi monumenti dedicati alla memoria dei caduti nel conflitto…

come sono stati progettati

…il mancato legame diretto con i corpi dei caduti, la collocazione, il carattere iconografico e simbolico, ha conferito un posto particolare nell’immaginario della società civile italiana…

La Grande Guerra per Immagini – Roberto Cappello

La Grande Guerra per immagini 1×13 – Onoranze ai caduti.3^ parte
MONUMENTI E SACRARI Località dei monumenti comunali, francobolli della riconoscenza
By Roberto Cappello https://www.youtube.com/user/ROBERTOCAPPELLO/featured
La Grande Guerra per immagini 1×11 – Onoranze ai caduti.1^ parte
CERIMONIE Religiose, Preghiera, Santa Messa
By Roberto Cappello https://www.youtube.com/user/ROBERTOCAPPELLO/featured

La Grande Guerra per immagini 1×12 – Onoranze ai caduti.2^ parte – CIMITERI MILITARI Italiani Austroungarici e germanici vari; By Roberto Cappello https://www.youtube.com/user/ROBERTOCAPPELLO/featured; visibile su You Tube al link https://www.youtube.com/watch?v=irbOonpuHDQ Attenzione: Age-restricted video (based on Community Guidelines)